La paziente verrà indirizzata al ginecologo che effettuerà il prelievo, per il
colloquio preliminare e l’
ecografia di controllo.
Nel corso del colloquio, verrà compilata una scheda clinica contenente i dati anagrafici e clinici della paziente, verrà presa visione dei risultati degli esami preliminari, sarà valutata la storia clinica della paziente, prospettata la strategia diagnostica più idonea, illustrate le procedure e i rischi correlati, e infine verranno fornite informazioni sui costi. Contestualmente sarà necessario che la paziente comunichi quale tipo di esame vuole effettuare, se la villocentesi tradizionale, quella molecolare (Array-CGH) o la villocentesi Genetica (con lo studio del DNA).
Precedentemente alla villocentesi, verrà effettuata alla paziente un’accurata ecografia, al fine di valutare se preesistono o coesistono problematiche per le quali non sia opportuno procedere all’indagine invasiva. La villocentesi verrà eseguita soltanto se il controllo ecografico non metterà in evidenza particolari rischi aggiuntivi (es. distacchi di placenta, etc.).
Come previsto dalle attuali disposizioni legislative, durante questa visita sarà richiesto alla paziente di sottoscrivere un documento, chiamato consenso informato, che riassume i temi che sono stati oggetto di discussione nel colloquio. La norma vigente impone infatti al medico di informare verbalmente e per iscritto il paziente su rischi e benefici di ogni procedura invasiva a cui dovesse sottoporsi.
Prima del prelievo la paziente avrà la possibilità di rivolgere tutte le domande che riterrà utili all’equipe che eseguirà il prelievo. In particolare, si avrà la possibilità di approfondire le modalità e le implicazioni della villocentesi, prima di decidere se sottoporsi o non sottoporsi all’indagine.